Il tempo contro il tempo


Il tempo contro il tempo 




Che incrocio nel tuo polso

Del tempo contro il tempo!

Orologio, freddo, avvinto,

 vigile, attende

che scorra il tuo sangue

nel battito. Ti opprimono

ordini, da fuori:

tic tac, tic tac,

la voce, lì, nella macchina.

Alla tua vita infinita,

senza termine, gettano

lacci puerili i secondi.

Ma il tuo cuore

Là in fondo afferma

-sangue che va e viene

In te, con il tuo amore-

Il suo essere, il suo ritmo, diverso.

No. I giorni, il tempo,

non ti saranno mai contati

in una sfera bianca,

tre, quattro, cinque, sei.

Le tue indolenze, i tuoi impulsi,

il grande ardore senza calcolo,

non si possono dire in cifre.

Sentili tu, spogliata

Di orologio, nel polso:

battito contro numero.

Amore? Vivere? Ascolta

Il sommesso tic tac

Che ormai sono vent’anni

Vibrò la prima volta

In una carne vergine

Del tatto della luce,

per offrire al mondo

un conteggio diverso,

unico, nuovo: tu.

(Pedro Salinas, XXVII, La voce a te dovuta, Poema, Einaudi Editore, Torino 1979)

 


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