Raggiunsi una cattedrale
Raggiunsi una cattedrale
Raggiunsi una cattedrale
Simulacro di bellezza
Mai vera
I suoi alti pinnacoli erano Gli arti
dell'umanità Perduta,
I pesanti
portoni erano Vastissimi e scuri oceani.
Entrai.
L'interno
un'immensità Di archi,
rosoni e sedute
Deserte.
Mi sedetti e soffiò subito
Dal profondo delle mura Un suono.
Ristetti e ascoltai ignaro
Dello scorrere dei giorni E notti.
Mille suoni e uno soltanto, Di un organo il viscerale Latrato
Ascoltai per mille anni
E molti
lunghi anni ancora
E ancora
L'eternità non conobbi Né la musica cessò. Mi alzai.
(Michele Toninelli, Raggiunsi una cattedrale)
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