SONETTO 43

 

Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono,

costretti tutto il giorno a vedere soltanto cose indegne;

ma quando dormo, essi nei sogni vedono te,
e, oscuramente risplendono, sono luminosamente diretti nell’ oscuro.

Allora tu, la cui ombra getta luce all’ ombre
che forma felice formerebbe la tua ombra al chiarore del giorno 
con la tua assai più chiara luce,
se giá la tua ombra risplende di fronte agli occhi ciechi?

e in che modo mi chiedo sarebbero toccati dalla grazia

posandosi sopra di te nella vivida luce del giorno

quando nel sonno pesante, nella notte morta

la tua ombra avvenente e indefinita insiste a presentarsi ad occhi senza vista? 


per me tutti i giorni 
è come se fossero
notti finchè non vedo te,
e le notti quando mi appari in sogno assomigliano a giorni luminosi.

(William Shakespeare, Sonetti)
l‘amore è come luce, associato da sempre al giorno, e i sogni cosa sono se non il sentiero luminoso della notte ?
shakespeare ci dona questa immagine di contrasti tra luce e buio,
o per meglio dire, tra sogno e notte, dove, ironicamente, proprio dalla notte quasi tremenda,
nascono i sogni dove è lamore a farsi avanti.

( Aurora G.) 

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