Buon 25 aprile
In quanti modi si può
declinare questa parola…una parola, mille sfumature d’argento e d’oro,
scintille, sprazzi, fuochi d’artificio.
Come sempre, da quando ci
incontriamo, ognuno di noi sceglie una poesia che interpreti il tema stabilito.
Questa settimana il tema era la libertà,
la liberazione; tutti noi abbiamo portato un piccolo fiore tra le mani, a volte
era rosso, come il papavero, altre volte bianco come il mughetto.
Nei giorni che
precedevano il nostro appuntamento mi sono imbattuta in una raccolta di poesie e racconti brevi sulle
condizioni di vita in Mozambico, Sud Africa e Namibia,
tradotte da Bruna Ganapini[1]. Ho pensato a cosa
significasse per quei popoli la libertà, un significato che in noi si è assopito.
Qualche ragazzo ha ripensato alla Resistenza,
al suo significato per gli Italiani, con le parole di Gianni Rodari, di
Giuseppe Ungaretti, qualcun altro ha pensato alla libertà con le parole di Matsuo Basho, maestro giapponese della poesia haiku
della seconda metà del Diciassettesimo secolo; altri infine hanno pensato alla
libertà sognata da chi vive dentro gabbie fisiche.
Io sogno un giorno, non lontano spero, in cui “[…]
non più le
Moire lanciate sul mondo a prendere uno qua uno là senza preavviso, e sentirle
perennemente nell'aria, notte e dì, capricciose tiranne. Non più, non più, ecco
tutto; Dio come siamo felici.” (Dino
Buzzati, aprile 1945)
Maria D.
[1]
Soncini Giuseppe, Afrika Maybuye (L'Africa ritorni al suo popolo), traduzioni di Bruna Ganapini. Collezione
Quaderni Internazionali. In occasione del XX° anniversario della condanna
all'ergastolo di Nelson Mandela 11 novembre 1962. 11 novembre 1982.
Commozione, tanta! Oggi e sempre, Resistenza!
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